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Come fanno i datori di lavoro ad assumere in Australia

Nei fatti le modalità di ricerca del lavoro hanno cominciato a cambiare a metà degli anni Novanta con l’apparizione su larga scala di Internet. Negli ultimi anni, la diffusione a macchia d’olio dei motori di ricerca e la crescita a dismisura dei social media ha cambiato il modo di reclutare il personale conferendogli delle caratteristiche che sono evidenti a chiunque cerchi lavoro. Non comprendere questi cambiamenti tecnologici significa avere più difficoltà nella ricerca del lavoro, ricerca che in alcuni casi può diventare veramente scoraggiante.

Cosa è effettivamente cambiato nel modo di cercare il lavoro

Di recente praticamente tutti i datori di lavoro si sono convertiti alle tecnologie per gestire meglio il numero di domande di assunzione in crescita costante e gli innumerevoli curricula che ricevono. In media è stato calcolato che per ogni annuncio di lavoro arrivano circa duecentocinquanta risposte. Questa immensa mole di curricula, coniugata con la maggiore diffusione dell’uso dei social media e dei motori di ricerca, ha creato delle vere e proprie trappole tecnologiche che i cercatori di lavoro devono comprendere al fine di evitarle.

Come i datori di lavoro usano le nuove tecnologie

Sono principalmente tre i modi in cui i datori di lavoro si servono delle nuove tecnologie. Ovviamente stiamo parlando solo delle cose evidenti (e importanti) per chi cerca lavoro. Ecco quali sono.

  1. I social media offrono una “prova sociale”

I datori di lavoro confrontano i curricula e le domande di assunzione inviate dai candidati, con quello che mostrano i social media. Le date, i datori di lavoro, gli impieghi, i titoli lavorativi, la formazione e così via dicendo combaciano con quanto è stato scritto sul curriculum e sulla domanda di assunzione? Le altre attività dei social media, come i gruppi di LinkedIn d esempio, sostengono l’esperienza e i conseguimenti dichiarati sul curriculum? I candidati che mancano di una convalida online dei “fatti” contenuti sul loro curriculum partono con un handicap. Questo è il motivo per cui i profili di LinkedIn e Google Plus possono essere i migliori amici di una persona che cerca lavoro.

  1. I motori di ricerca forniscono una rapida ed economica verifica dei fatti

Uno studio del 2010, condotto dalla Microsoft, ha rivelato che l’ottanta per cento dei datori di lavoro si serve dei motori di ricerca per scoprire informazioni sulle persone che fanno domanda di assunzione presso la loro azienda. A parte la “prova sociale” di  cui abbiamo parlato poc’anzi, questa ricerca è un modo rapido e veloce per controllare il background dei candidati. Una ricerca sui social media può aiutare chi cerca lavoro a fare una buona impressione sul datore di lavoro fornendo informazioni positive sulle attività e gli obiettivi raggiunti. Oppure può danneggiarlo scoprendo potenziali problemi e un cattivo comportamento.

  1. I sistemi informatici di tracciamento gestiscono i curricula

I curricula inviati ai datori di lavoro, specie se si tratta di una grande organizzazione, sono spesso conservati in un database apposito che è anche un sistema di tracciamento dei richiedenti. Il nome di questi sistemi in inglese è applicant tracking system (ATS ne è l’acronimo). Il loro utilizzo ha reso le parole chiave contenute nel vostro curriculum infinitamente più rilevante che nel passato. Infatti un curriculum che non contiene le “corrette” parole chiave (ciò quelle che il reclutatore sta usando per cercare candidati qualificati attraverso il sistema ATS), non gli apparirà neanche sulla lista dei curricula da prendere in considerazione per il lavoro. Di conseguenza se il vostro curriculum non contiene delle appropriate parole chiave, non sarà visibile e non importa quanto siete qualificati per quel lavoro.

Come, chi cerca lavoro, può uscire fuori da queste trappole tecnologiche

Chi cerca lavoro può ampliare le proprie probabilità di trovarlo effettivamente, migliorando l’uso che fa delle tecnologie. I datori di lavoro infatti si aspettano che le persone a caccia di lavoro utilizzino in maniera intelligente le tecnologie correnti, come dimostrazione di sapienza tecnica e delle abilità tecnologiche necessarie per un posto di lavoro moderno. Non padroneggiare queste tecnologie fa apparire una persona che cerca lavoro come arretrata o pigra o, peggio, entrambe le cose insieme. Ecco come fare per sfruttare la tecnologia il più possibile a vostro vantaggio.

  1. Usate LinkedIn e Google Plus per essere reperibili

Assicuratevi che i potenziali datori di lavoro possano trovare delle informazioni di buona qualità su di voi quando faranno le loro ricerche online. Ecco perché LinkedIn e Google Plus possono diventare i vostri alleati più potenti. I datori di lavoro assumono del personale apposito per cercare su Internet dei candidati qualificati, quindi create un solido profilo sia su LinkedIn che su Google Plus, cosicché la ricerca che faranno su di voi usando Google darà i migliori risultati quando verranno inserite le parole chiave riguardanti il vostro titolo o le vostre abilità.

  1. Amministrate saggiamente la vostra reputazione online

Fate attenzione alle attività online visibili sul vostro profilo pubblico. Chi cerca lavoro regolarmente perde delle occasioni per via di post dannosi che ha pubblicato sui social media. Quelli che cercano lavoro senza avere una visibilità positiva online sono in generale molto più vulnerabili alla possibilità di perdere opportunità interessanti perché appaiono “datati” o per via di una “errata” identità online.

  1. Fate delle ricerche online sul vostro datore di lavoro

Fare delle ricerche online vi renderà un candidato più attendibile e, auspicabilmente, vi metterà al riparo dal perdere tempo a cercare di ottenere un lavoro che odiereste. Quali sono i prodotti e i servizi dell’azienda a cui siete interessati? Quale sono le ultime news sulla società? Chi sono i capi? E i dipendenti? Se la passano bene o si trovano in difficoltà finanziarie? Conoscete qualche impiegato (o qualcuno che conosce un impiegato)? Impressionate il vostro intervistatore con il vostro interesse nei confronti dell’azienda e del lavoro proposto facendo queste ricerche online. Fate in modo che i risultati traspaiano nella vostra domanda di assunzione, nel vostro curriculum e nel vostro colloquio.

  1. Adattate il curriculum a ogni occasione

Dimostrate quali sono le vostre capacità tecniche adattando di volta in volta il vostro curriculum alle richieste specifiche dell’annuncio di lavoro per cui state compilando la vostra domanda. Nell’intestazione del curriculum usate il nome del datore di lavoro e il suo titolo lavorativo. Poi surclassate l’ATS analizzando attentamente le parole chiave utilizzate nell’annuncio di lavoro e includendo quelle più significative nel curriculum che invierete. Questo dovrebbe accrescere le possibilità del vostro curriculum di comparire tra i risultati dell’ATS per i candidati adatti al lavoro proposto.

Cinque cose che dovreste sapere sui reclutatori

Se state cercando lavoro in Australia potreste fare confusione tra le numerose personalità addette alle assunzioni nelle aziende, specialmente a proposito dei cosiddetti “reclutatori”. Non preoccupatevi però, perché non siete i soli in questa situazione. Proprio per questo cercheremo di fare un poco di chiarezza, specialmente sul ruolo dei reclutatori perché è importante capire cosa fanno e come deve funzionare il procedimento di assunzione per avere successo.

  1. I reclutatori non sono dei consulenti di carriera

Tanto per cominciare non aspettatevi che il reclutatore darà un’occhiata al vostro curriculum e capirà immediatamente dove stareste bene nell’azienda o che vi suggerirà qual è la strada migliore da intraprendere per la vostra carriera. Non vi conosce bene abbastanza e di certo non vi legge nel pensiero (per fortuna!). È compito vostro sapere cosa volete fare e dire al reclutatore dove vorreste essere inseriti all’interno dell’azienda e quale lavoro vi piacerebbe svolgere.

  1. I reclutatori non possono essere assunti da chi cerca lavoro

Lavorano per il datore di lavoro che è, per inciso, colui che li paga. Molti faranno il possibile e andranno oltre i loro compiti per aiutarvi, se possono, ma non aspettatevi che vi guidino nella vostra ricerca di lavoro.

  1. Ci sono molti tipi di reclutatori ma tutti rientrano in due categorie principali

Ci sono i “reclutatori interni”, veri e propri impiegati del datore di lavoro che rappresentano e dal quale ricevono un salario, e i “reclutatori esterni”, generalmente dipendenti di agenzie esterne esperti nell’aiutare i datori di lavoro a trovare i loro impiegati. I reclutatori esterni potrebbero specializzarsi in una località particolare, in un tipo di professione, in un’azienda specifica, in un livello lavorativo, in un metodo di ricerca tecnologica o in un insieme di queste cose. Alcuni si focalizzano sull’aiutare i datori di lavoro a trovare gli impiegati per incarichi temporanei, è questo il caso, ad esempio, delle agenzie interinali.

  1. I reclutatori sono raramente le persone che determinano se riceverete un’offerta di lavoro o no

A volte danno un contributo alla decisione, dipende dalla società per cui lavorano, e spesso sono le persone che comunicano ai candidati le buone e le cattive notizie. È qualcun altro però, una commissione nel caso delle aziende più grandi o un manager addetto alle assunzioni, a prendere la decisione finale.

  1. Raramente i reclutatori possono controllare il processo di assunzione

Il loro lavoro infatti consiste nel trovare buoni candidati e quello che cercano di fare è che il procedimento fili quanto più liscio possibile. Comunque, visto che il processo di assunzione generalmente coinvolge molte persone e funzioni differenti, specialmente nelle organizzazioni molto grandi e con varie sedi, di rado il processo è semplice come molti lo vorrebbero. E non è insolito che un reclutatore commetta degli sbagli.

Come identificare il tipo di reclutatore con il quale avete a che fare

I “reclutatori interni” (internal recruiters o corporate recruiters in inglese) lavorano nell’azienda del vostro ipotetico datore di lavoro e in genere ricevono da lui un salario. Il loro ufficio quindi si troverà nella sede stessa dell’azienda e il loro numero di telefono ed email ricadranno nei domini dell’azienda. Per raggiungerli al telefono quindi, tanto per fare un esempio, dovrete probabilmente chiamare il centralino dell’azienda e chiedere per il suo interno. A volte però anche i reclutatori interni potrebbero avere un numero diretto per le chiamate.

I “reclutatori esterni” invece, noti anche come “indipendenti” (rispettivamente external e indipendent recruiters in inglese), a fine mese non ricevono un assegno da datore di lavoro che sta offrendo la posizione per cui siete in gara. Lavorano per qualcun altro, un’agenzia interinale magari, che firma loro gli assegni. Alcuni naturalmente lavorano in proprio. Ma nessuno, proprio nessuno di loro è sul libro paga del datore di lavoro che sta offrendo il posto. In genere capite di avere a che fare con un reclutatore esterno quando visitate il loro ufficio e non si trova nella stessa sede dell’azienda per cui volete sostenere il colloquio. Anche l’email in genere vi fornisce preziose indicazioni. Fate caso al nome del dominio dell’indirizzo email se ricevete una comunicazione via posta elettronica da costoro o se gliela dovete inviare voi. Se il loro indirizzo non ricade nel dominio dell’azienda, allora si tratta con buona probabilità di reclutatori esterni.

Come trattare con i reclutatori interni

Fate molta attenzione perché non sono dalla vostra parte in questo percorso. Non importa quanto vi appaiono amichevoli, non sono vostri amici o almeno non ancora. Presentate loro sempre la parte migliore di voi stessi, non fate affidamento su di loro ed evitate di chiedere qualunque genere di favore. Siate professionali e formali in tutte le comunicazioni con loro. Indossate il vostro completo buono se venite invitati a una riunione con loro. In genere loro sono il vostro contatto per tutto il processo di assunzione, quindi se avete dei dubbi o delle domande in genere vi viene detto di contattare i reclutatori. Fate attenzione a non abusare di questo contatto perché l’eccesso potrebbe avere un impatto negativo sulla vostra opportunità di lavorare presso quella azienda. Fate più che potete per evitare di essere etichettati come una persona con cui è molto difficile lavorare perché questo ridurrà drasticamente, se non eliminerà del tutto, le vostre possibilità di lavorare in quell’organizzazione. 

Come trattare con i reclutatori esterni

La parte migliore dell’avere a che fare con un reclutatore esterno è che entrambi avete lo stesso obiettivo: farvi assumere da quel datore di lavoro. Lo ripetiamo: non confidate loro i vostri più oscuri segreti ma siate onesti a proposito dei vostri interessi e delle vostre esperienze. Se avete delle lacune o qualche difficoltà particolare potrebbero aiutarvi a presentare voi stessi nella luce migliore possibile. Non vi aspettate che capiscano quello che volete fare ma aspettatevi che vi diano informazioni più dettagliate su quello che sta succedendo all’interno dell’azienda, quali sono le questioni “calde” che potrebbero essere le vostre migliori alleate nel processo di assunzione e chi è che prende davvero le decisioni lì dentro. Dopo che avete sostenuto il colloqui, potrebbero essere la vostra fonte principale di informazioni a proposito di ciò che sta succedendo “dietro le quinte” durante il periodo del processo di assunzione che spesso si allunga oltre misura. Cercate di non farli impazzire con telefonate quotidiane ma abbiate la cura di rimanere sempre in contatto. Se ottenete un lavoro grazie a un reclutatore esterno, ricordatevi di mandargli sempre un biglietto di ringraziamento. Un buon rapporto con un reclutatore esterno potrebbe essere un bene prezioso per la vostra carriera per molti anni a venire. Connettevi con lui (o lei) su LinkedIn, inviate loro delle cartoline quando andate in vacanza e presentate loro i migliori lavoratori che conoscete per aiutarli a ricordarsi di voi con dei sentimenti positivi.

Connettetevi con i reclutatori

La maggior parte dei reclutatori esterni, ma anche molti interni, sono ben disposti alle connessioni su LinkedIn. Essere connessi con quante più persone possibile su LinkedIn è un vantaggio per loro, perché consente di fare una ricerca più estesa sul social network senza pagare il costo aggiuntivo che LinkedIn impone ai reclutatori. I reclutatori spesso usano i gruppi di LinkedIn per trovare potenziali buoni candidati, per connettersi con loro e monitorarli. Quindi unitevi alle associazioni professionali e aziendali adatte alla vostra carriera. E non dimenticate di unirvi anche ai gruppi di ex studenti. I membri dei gruppi di LinkedIn possono mandarsi dei messaggi l’uno con l’altro anche senza essere ufficialmente in contatto e senza essere dei membri avanzati.

I quesiti da porsi prima di presentare una domanda di assunzione

Di recente una persona che cercava lavoro ha condiviso sul web il fatto che negli ultimi dodici mesi aveva presentato all’incirca millecinquecento domande di assunzione ed era rimasto molto sorpreso dal risultato di questa frenetica attività. Infatti non solo non aveva ricevuto nessuna proposta di lavoro ma neppure un invito a un colloquio. Come molte altre persone che cercano lavoro infatti, questo signore aveva scambiato l’abbondante messe di annunci che si trovano su Internet per una scorciatoia per trovare un nuovo impiego. Molto probabilmente il suo problema è stato il modo in cui ha agito: troppe domande presentate di fretta e senza attenzione. Nel mercato del lavoro estremamente competitivo di oggi, le persone che cercano un impiego devono rimanere focalizzate sulle loro carte vincenti per ogni opportunità che tentano di perseguire. Se rispondere a ogni annuncio vi prende poco più che una manciata di secondi, allora molto probabilmente non state agendo nella maniera più corretta e state dando a ogni opportunità non il peggio di voi ma quasi. Distaccatevi da questa abitudine dell’inviare domande a raffica perché la ricerca del lavoro non è un gioco coi numeri. Quindi, tanto per cominciare, prima di fare qualunque domanda di assunzione, conservate le vostre energie migliori per le opportunità più succulente che vi si presenteranno. Poi leggete attentamente la descrizione del lavoro e, subito dopo, ponetevi queste quattro domande.

  1. Voglio davvero questo lavoro?

Si, d’accordo, la busta paga è una cosa molto importante. Per guadagnarvi quella cifra però, ricordatevi che dovrete fare un lavoro. Quindi, prima di inseguire (e magari ottenere) il lavoro sbagliato, leggete le sezioni “doveri” e “responsabilità” nella descrizione del lavoro con molta, molta attenzione. Forse avete fatto questo genere di lavoro prima, nel corso della vostra carriera e quindi, di sicuro, siete in grado di farlo, ma non volete davvero farlo. Magari il lavoro vi suona bene ma il luogo in cui si trova vi comporta un lungo e costoso viaggio. O forse, come da descrizione, si tratta del lavoro perfetto per voi e siete davvero entusiasti all’idea di questa opportunità. Il beneficio del fare domanda per un lavoro che volete veramente è che il vostro entusiasmo trasparirà nella vostra domanda e del vostro colloquio.

  1. Sono qualificato per questo lavoro?

Esaminate le sezioni “requisiti” o “qualifiche” nella descrizione del lavoro. Anche se sapete di essere in grado di svolgere il lavoro descritto, fare domanda potrebbe essere una perdita del vostro tempo se non avete la maggior parte dei requisiti richiesti. Insomma anche cinque, sei, sette, otto o addirittura nove dei dieci requisiti richiesti potrebbero non essere sufficienti. Essendo un mercato del lavoro molto competitivo, i datori di lavoro hanno la possibilità di scegliere entro un vasto panorama di candidati. Quindi fare domanda per un lavoro per cui non avete la maggior parte dei requisiti, o tutti, potrebbe mettere in dubbio il fatto che verrete presi in considerazione per il lavoro. Il vantaggio, quando fate domanda per un lavoro stando bene attenti che si adatti alle vostre competenze, è che avete molte più opportunità di passare attraverso la scrematura sia computerizzata che umana e di essere invitati per un colloquio.

  1. Voglio lavorare per questo datore di lavoro?

Speriamo che il datore di lavoro per cui fate domanda sia già sulla vostra lista di potenziali datori di impiego. Se non è così, fate qualche ricerca per assicurarvi che si tratti di un buon posto in cui lavorare. Mettete Google a lavoro per voi e controllate GlassDoor.com, un sito dove avete buone probabilità di trovare delle recensioni compilate dagli impiegati. Magari il datore di lavoro presso cui state inviando la vostra richiesta di assunzione ha una pessima reputazione, il luogo di lavoro non è salubre ed è stato coinvolto in controversie legali. O magari è un posto eccellente nel quale lavorare e tutti quelli impiegati lì lo adorano. Non lo saprete finché non controllerete. Prendeteci in parola: non vorrete essere l’ultima persona assunta proprio prima che comincino i licenziamenti. Se vi informerete sul luogo in cui state inviando la vostra domanda, ne trarrete indubbi vantaggi: tanto per cominciare sarete pronti a fare della vostra domanda di assunzione un piccolo capolavoro e poi, dimostrando che conoscete il datore di lavoro, comunicherete l’interesse che nutrite per quel posto. La vostra ricerca potrebbe anche rivelarvi che mentre il lavoro sembra fantastico e siete qualificati per farlo, lavorare per quell’azienda è un incubo da evitare assolutamente.

  1. Conosco qualcuno che già lavora lì?

Se avete risposto ai precedenti tre quesiti in maniera affermativa, potete immediatamente cominciare a compilare la vostra domanda di assunzione. Se però risponderete anche a quest’ultima domanda con un “si”, allora le vostre probabilità di ottenere un’offerta di lavoro aumenteranno ancora. Controllate il vostro network online (LinkedIn, Facebook) e offline (amici, famiglia, colleghi) per vedere se qualcuno dei vostri contatti lavora già per quel datore di lavoro e può portare il vostro curriculum nelle mani di un manager addetto alle assunzioni o all’interno del percorso formale di assunzione come raccomandazione da parte di un impiegato. Quando un contatto al”interno dell’azienda presenta il vostro curriculum e garantisce per voi, allora avete molte possibilità in più di essere presi in considerazione. Ed è molto meglio sfruttare il favore di far consegnare il curriculum per un lavoro che si adatta bene a voi piuttosto che perdere tempo e fatica con uno che non vi interessa fino in fondo.

Per concludere vi diciamo che può anche verificarsi il caso in cui un lavoro si adatta perfettamente a voi, la domanda di assunzione è compilata con grande attenzione, avete un contatto interno eppure non arriva nessuna risposta. Il problema potrebbe essere nato dalle ricerche online fatte dal datore di lavoro sul conto del candidato. Ma questo è un altro argomento e riguarda la vostra reputazione online alla quale, lo abbiamo detto e ripetuto, dovete prestare molta attenzione nel mondo di oggi.

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