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Le città fantasma della Tasmania

Oggi ti porto in un viaggio alla scoperta delle principali città fantasma della Tasmania. A lungo l’economia dell’isola, gioiello verde e a tratti ancora selvaggio, oltre che destinazione turistica di richiamo per tutti coloro che amano le avventure all’aria aperta, le attività outdoor e il relax nella natura, si è basata sulla ricchezza di materie prime del suo sottosuolo, come rame, zinco, ferro, stagno e oro. Sono quindi state create moltissime città più o meno grandi e sono sorti diversi villaggi vicino ai luoghi di estrazione: costruiti e popolati in pochissimo tempo dai minatori e dalle loro famiglie, hanno seguito la sorte del settore, quindi un grande boom e poi il rapido declino, causato dal calo dei prezzi dei minerali, i tanti incidenti anche fatali, l’emergere della questione ambientalista. Sono nate così le città fantasma della Tasmania, centri urbani una volta fiorenti ma ormai abbandonati. La maggior parte si trova nella parte occidentale dell’isola. Di seguito alcune delle loro storie.

La posizione della Tasmania rispetto all’Australia

Le città fantasma della Tasmania: Mathinna

Quella di Mathinna è una vicenda esemplare, che intreccia tanti elementi tipici della vita e del passato dell’isola. Il nome innanzitutto: Mathinna era la figlia di un importante capo aborigeno, che fu tra gli ultimi baluardi di resistenza contro il piano di esportare tutti gli aborigeni della Tasmania sulla Flinders Island (la popolazione nativa della Tasmania è stata interamente distrutta in seguito a quello che è stato uno dei genocidi meno discussi ma non per questo meno crudeli della storia). Il piano, chiamato Black Line, era stato ideato dal governatore George Augustus Robinson. Questi prima rapì la sorella maggiore di Mathinna (una sorta di minaccia nei confronti del padre che infatti, pur di riaverla, accettò il trasferimento forzato solo per poi scoprire che Robinson non aveva nessuna intenzione di rispettare l’accordo) e quindi Mathinna stessa qualche anno dopo (nata nel 1835, fu presa quando aveva cinque anni). Robinson e la moglie decidero di adottare quella che per loro era una piccola principessa nera e la fecero crescere insieme alla propria figlia per qualche tempo.

Il ritratto di Mathinna, la giovane figlia di un capo indigeno rapita e poi abbandonata in orfanotrofio dal governatore dell’isola: una storia tragica

Educata come una bambina bianca, fu inspiegabilmente lasciata indietro quando Robinson e famiglia ritornarono in Gran Bretagna e collocata nello stesso orfanotrofio dove la sorella rapita, che non aveva mai conosciuto, era morta qualche tempo prima. Mathinna tornò poi sulla Flinders Island dopo un anno nell’istituto, ma non riuscì mai a integrarsi nella sua comunità e morì alcolizzata a diciassette anni. La storia di Mathinna è un esempio (tragico) dell’incontro, che poi è stato più uno scontro, tra gli abitanti originari della Tasmania e gli europei che l’hanno colonizzata e della difficoltà di vivere a cavallo tra queste due culture così diverse tra loro.

La città di Mathinna: della terza città della Tasmania oggi rimangono solo i resti

La città stessa, invece, racconta una storia tipica della Tasmania: scoperto l’oro alla fine dell’Ottocento, venne aperto un sito di estrazione e presto lì accanto sorse un centro di oltre cinquemila abitanti, la terza città della Tasmania in ordine di grandezza. L’esaurirsi della corsa all’oro portò al progressivo declino di Mathinna, che oggi non è completamente disabitata, ma conta solo 200 abitanti, anche se è considerata una delle più note città fantasma della Tasmania.

 

Le città fantasma della Tasmania: là dove rimangono solo i resti

La storia di molte città fantasma della Tasmania è simile: scoperta di importanti giacimenti di minerali (preziosi o utili per l’industria), apertura di luoghi di estrazione, attrazione di tanti lavoratori, nascita rapida di un centro urbano, declino o totale esaurimento del giacimento, abbandono della città.

Della fiorente cittadina di Poimena oggi si trovano solo alcuni cartelli

 

Altre storie delle città fantasma della Tasmania

Non solo miniere: alcune città fantasma della Tasmania sono sorte attorno a diversi luoghi di produzione, e in particolare alle stazioni idriche della Hydro Tasmania, ancora oggi la principale compagnia elettrica dell’isola.

Meritano un accenno anche alcune altre città fantasma della Tasmania, non legate né alle miniere né alle stazioni idroelettriche:

Oltre alle città fantasma, la Tasmania offre moltissime e diverse attrazioni, come ti ho spiegato in questo articolo. Cosa aspetti a darci un’occhiata?