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Trovare lavoro a Londra: ecco il cv perfetto

Il cv è il tuo primo biglietto da visita e visto che non esiste una seconda chance per fare una buona prima impressione è bene sia curato, studiato e rifinito nei dettagli. Scrivere il proprio résumé per il mercato del lavoro inglese è però un’altra cosa rispetto a scriverlo per quello italiano. Quindi, prendi il tuo solito cv italiano, tienilo da parte per copiarne le informazioni, ma crea un documento completamente nuovo!

Qui il cv modello europeo non sanno cosa sia e non ha alcun successo!

I due tipi principali di cv

Tre sono le sezioni principali che devono comparire in qualsiasi cv: i dati personali e di contatto, le esperienze lavorative-formative e le competenze (skills). Ma come presentarle?

Due sono le modalità principali: l’ordine cronologico (partendo dal più recente) o concentrarsi sulle skills. Il primo tipo è suggerito, in linea generale, per chi ha già molta esperienza, e significativa, nel settore per cui si sta candidando: una veloce occhiata agli anni di lavoro in una o più aziende permetterà al recruiter di avere una chiara idea delle capacità del candidato. Il secondo è invece indicato per chi è alla ricerca delle prime opportunità lavorative o si sta orientando verso un settore che non è il proprio: in questo caso devi mettere in evidenza le tue competenze, sottolineando tutto quanto possa avere attinenza e soprattutto aggiungere valore alla candidatura. A volte però può essere vantaggioso anche per candidati con una certa vita lavorativa alle spalle, quindi non più giovanissimi, che hanno molte e diverse esperienze e preferiscono mettere in luce più che i singoli lavori le abilità che posseggono.

TIP: sta a te valutare cosa preferisci tra i due, considerando in ogni caso che puoi optare per una formula mista, che utilizzi i punti forti di entrambi, che quindi sottolinea le skills, ma non tralascia di evidenziare le esperienze professionali.

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Contenuto e ordine delle informazioni

In entrambe le tipologie la prima cosa da indicare sono i dati personali e di contatto: nome e cognome; telefono (inglese!) e indirizzo mail.

RICORDA: non è assolutamente necessario dare dettagli sul proprio stato civile, la data e il luogo di nascita o la nazionalità, né allegare una fotografia (a meno che non si tratti di un lavoro come attore/comparsa/modello) per evitare ogni forma di discriminazione basata su età, sesso, origine etnica.

In un cv basato sulle competenze puoi continuare inserendo una frase con  i tuoi obiettivi professionali (è chiamata personal statement) e quindi le tue skills, indicate in modo sintetico per punti. Come ti spiegavo qui prima ancora di scrivere il tuo cv, fai un’attenta analisi delle tue competenze e capacità. Ispirati navigando online e leggendo cv di prova: conoscerai così meglio le parole da usare e le qualità che più si adattano al lavoro per cui ti stai candidando. Non esiste un numero limite da utilizzare, ma un elenco troppo lungo è dispersivo, per cui tra i cinque e gli otto punti è la misura ideale.

Un cv skills-oriented in senso stretto mette in secondo piano le attività professionali svolte e le qualifiche scolastiche, enfatizzando, invece, quello che si è imparato, come prova concreta della competenza posseduta. Il suo principale vantaggio è non mettere in luce eventuali “buchi” nella vita professionale o il fatto di aver svolto attività non in linea con la posizione lavorativa che si sta cercando (esempio tipico: aver lavorato nel settore del catering o retail una volta arrivati in Gran Bretagna per mantenersi mentre si cercava qualcosa in linea con la propria esperienza e i propri interessi).

Le skills (per un cv dedicato al mondo del retail andranno inserite per esempio: communication, team working, planning and organising, problem solving, responsibility) vanno evidenziate come se fossero dei titoli (con il grassetto, per esempio) e sotto ciascuna voce vanno inseriti i dettagli sottoforma di bullet points (così saranno più leggibili). I dettagli includono esempi di come le competenze sono state dimostrate in ambito lavorativo (partendo dal lavoro più significativo, importante o in linea con la candidatura cui si sta rispondendo), scolastico e personale (in quest’ordine) e arricchite con eventuali indicazioni di progetti svolti, premi e riconoscimenti ricevuti, esperienze di volontariato connesse.

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Subito dopo la descrizione delle skills, che idealmente dovrebbe occupare la prima pagina del cv, enumera le principali esperienze lavorative che hai, indicando le date di inizio e fine, l’azienda per cui hai lavorato, il job title e le attività che svolgevi. Se l’elenco è troppo lungo o vuoi dare giustificazione di eventuali gap tra di esse, alla fine puoi utilizzare una frase del tipo: Other jobs have included…, indicando in linea generale che si sono fatti lavori in un certo settore o per certi progetti.

Non tralasciare di indicare il tuo livello di istruzione: bastano un paio di punti per master/post graduate course e la laurea, oppure la laurea e il diploma (non serve andare indietro nel tempo fino alle elementari!). Consiglio di indicare sotto ogni titolo di studio le materie (subjects) studiate e di prestare particolare attenzione a ogni possibile risvolto pratico (seminari, progetti, laboratori): le esperienze sul campo sono un esempio concreto del saper fare, che qui è molto apprezzato. Se i voti (qui li chiamano grades) sono molto elevati è opportuno segnarli, indicando il termine di paragone, dato che il sistema inglese è completamente diverso da quello britannico.

Per esempio: il voto di laurea va espresso non come 100, ma come 100/100, in modo che chi legge il cv capisca a colpo d’occhio che si è preso il massimo.

IMPORTANTE: il sistema scolastico italiano lo conosce un italiano, ma non un inglese. Quindi spetta a te fare le ricerche del caso per capire come definire i titoli di studio. Se anche la corrispondenza non fosse perfetta (in caso di corsi professionali, post-diploma o qualsiasi forma di istruzione non canonica) cerca quello che ti sembra più affine e non ti preoccupare troppo: a meno che si tratti di studi che ti danno certificati obbligatori per accedere a una professione, quello che è importante per un recruiter è cosa hai imparato. Quindi non dimenticarti di descrivere in poche parole le materie che hai studiato e le competenze acquisite.

In un cv basato sulle esperienze lavorative e formative subito dopo i dati di contatto e un’eventuale frase che descriva i tuoi obiettivi, prosegui indicando in ordine cronologico inverso (vale a dire dalla più recente alla più vecchia) le varie posizioni lavorative che hai ricoperto. Indica per ognuna le date di inizio e fine (non serve indicare il giorno, ma il mese e l’anno), il job title (vale a dire qual era la tua qualifica), l’azienda presso cui hai lavorato e i compiti che svolgevi. Può essere anche utile enfatizzare quali competenze hai sviluppato o messo particolarmente in gioco durante il periodo in cui hai svolto un certo lavoro e quali obiettivi hai raggiunto.

Subito dopo segue l’elenco delle attività formative secondo i criteri che ho elencato sopra.

In entrambi i modelli di cv l’ultima parte contiene gli interests, vale a dire gli interessi, gli hobby. Non menzionarne troppi, né essere troppo stravagante (a meno che tu non ti stia candidando per un lavoro di carattere creativo). Quello che conta è che dimostrino da una parte la tua personalità e dall’altra che siano, il più possibile, connessi con le skills che hai menzionato.

Qualche esempio:

Leggere va benissimo, se ti candidi per lavorare in un bookshop, ma bisogna fare attenzione in tutti gli altri casi perché si tratta di un’attività solitaria, che potrebbe contrastare con l’immagine di estroverso e team player che hai cercato di costruire nel resto del cv;

Viaggiare, vale lo stesso discorso di cui sopra: se ti candidi per lavorare nel settore del turismo è un must, altrimenti va valorizzata la componente sociale del viaggio (come conoscere altre persone) o quella istruttiva (praticare le lingue);

Cucinare: un cuoco non lo inserirà nel suo cv, visto che tutta la sua attività ruota intorno a quello, ma è sicuramente utile indicarlo se si vuole sottolineare il proprio saper fare.

In ogni caso non è obbligatorio inserire gli interests e si può tranquillamente saltare questa parte.

Seguono le additional information (ricordati che information è uncountable per cui non va mai al plurale). Qui si inseriscono le competenze relative a:

IT: la conoscenza di software particolari o di linguaggi di programmazione è sempre da indicare, oltre che dei soliti pacchetti Office e navigazione sui browser che si possono omettere se ci sono altre competenze di livello superiore e se non sono richieste in modo esplicito nel job profile della candidatura;

Lingue: non è necessario utilizzare la terminologia del “Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue” (lo stesso che hai inserito nel tuo cv europeo), ma piuttosto delle parole standard come basic, good, conversational, fluent;

Driving license (patente di guida): qui puoi indicare che hai una full and clean driving license. Se non rilevante puoi omettere questa informazione.

Le referenze vanno indicate al fondo del cv. Sempre. Il mercato del lavoro inglese le utilizza molto, per cui è fondamentale averne almeno due. Si tratta di persone che ti conoscono dal punto di vista professionale o accademico (nel caso tu sia alla ricerca del tuo primo impiego o stia ancora frequentando l’università) e che possono parlare (bene) di te a un recruiter o futuro datore di lavoro. Non sono considerati validi familiari, fidanzati e amici. Non è assolutamente necessario inserire il nome e i dati di contatto di coloro che hai scelto per fornirti le referenze, basta utilizzare la frase: References available upon request. Naturalmente devi avvertire i referees che hai scelto prima di inviare il cv e chiedere il loro assenso a essere eventualmente contattati e con quale mezzo.

CONSIGLIO: se hai solo referees italiani dato che sei alla ricerca del tuo primo lavoro inglese chiedi loro di scriverti delle referenze e traducile in inglese. Se il recruiter ti chiede le referenze puoi spiegare la situazione e proporre le attestazioni scritte (su carta intestata dell’azienda o dell’università e con la firma in originale), evitando difficili conversazioni in inglese che non tutti sono in grado di gestire.

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Quanto deve essere lungo?

Un cv non deve superare le due pagine (spesso una è più che sufficiente). Il modello Europass tanto utilizzato in Italia tende a essere molto più lungo (anche quattro o cinque), ma questo è controproducente dato che i recruiters dedicano a ciascun cv una manciata di secondi (spesso) per avere una prima impressione e decidere se dedicargli maggiore attenzione e una lettura più approfondita oppure scartarlo. Come fare a stare entro questo limite?

  • non essere discorsivi ma procedere per punti;
  • evitare pronomi e avverbi e puntare molto sui verbi che indicano un’azione;
  • eliminare tutto ciò che non è significativo per quella candidatura, come lavori temporanei che non hanno alcuna attinenza o corsi professionali in tutt’altro settore;
  • eliminare la parte relativa agli interessi e limitare quella dedicata alle additional information;
  • per le date relative ai lavori svolti o ai corsi universitari abbreviare il nome dei mesi e indicare su una stessa riga anche il nome del datore di lavoro;
  • gioca con la formattazione, ma evita che il risultato sia una pagina troppo affollata. Puoi quindi rimpicciolire i  margini, abbassare di un punto la dimensione del carattere, cambiare il carattere stesso e utilizzare delle colonne per mettere le informazioni allineate orizzontalmente.

Come deve apparire

Il cv deve essere pulito, con un alto grado di leggibilità, in bianco e nero e movimentato dall’uso di bold e due/tre differenti dimensioni dei caratteri. Per avere della pagine che veicolino l’informazione correttamente utilizza margini di almeno 1,5 punti ai lati (minimo 2 per quello superiore) e un carattere sans serif (vale a dire senza grazie, cioè più lineare) come Times New Roman, Arial, Verdana o Tahoma, oppure Calibri, che è il nuovo default font per Microsoft Office. Per il testo del cv la dimensione corretta è 12 punti, con un leggero aumento per i titoli e per l’intestazione. Il bold (o grassetto) si presta bene per evidenziare: le skills, i job titles, le date di inizio/fine di un lavoro, le certificazioni scolastiche, i titoli delle singole sezioni del cv (Work experience, Training and education, ecc.). La base del foglio A4 del cv è bianca: niente cornici, disegni o altri ornamenti, tolgono leggibilità. Per l’invio tramite mail il formato ideale è il pdf oppure il word. Inviatelo come attachment alla mail insieme alla cover letter nello stesso formato.

Spell check

Non si potrà mai enfatizzare abbastanza la necessità di avere un cv a prova di errori! Un errore significa spesso essere scartati subito e non riuscire a superare nemmeno il primo screening. Questi sono gli step per non commettere errori:

  • installa sul pc uno spell checker e usalo per evidenziare qualsiasi tipo di errore (imposta l’inglese britannico come lingua, naturalmente);
  • leggilo;
  • fallo leggere a qualcuno che conosca bene l’inglese;
  • dormici sopra e rileggilo ancora a mente fresca.

L’inglese non è la tua prima lingua, ma questo non cambia il fatto che non puoi permetterti di fare errori. Un amico inglese potrà aiutarti mentre i servizi di traduzione automatica online sono spesso poco affidabili.

Consigli finali

Le probabilità che ti chiamino per un colloquio dipendono soprattutto dalle competenze e dalle esperienze lavorative/formative che hai. Un buon cv è in grado di metterle in evidenza e di non farti scartare dopo pochi secondi di lettura (quanti ne ha ogni recruiter per decidere se considerare o meno una candidatura). Oltre ai contenuti e agli aspetti formali non dimenticare che un buon cv è anche:

  • specifico per la posizione che si sta cercando: niente invii massivi dello stesso cv a tutti i possibili datori di lavoro;
  • onesto: una cosa è valorizzare le informazioni, un’altra è mentire. Perderesti qualsiasi credibilità se poi, una volta arrivati alla verifica delle referenze, si scopriste che non possiedi i requisiti che vanti o, ancora prima, in fase di colloquio, che non sei in grado di dettagliare quanto hai scritto nel cv o di dimostrare un’abilità che sostieni di avere (a volte nei colloqui esiste anche una parte pratica);
  • ragionato: ogni skill e ogni affermazione deve essere corredata da un esempio pratico relativo alla tua vita, professionale se possibile, altrimenti formativa e personale, che devi avere bene in mente per poter affrontare al meglio l’interview;
  • sintetico e conciso: tanti verbi di azione, frasi brevi e parole scelte con cura. Un cv discorsivo è dispersivo;
  • ordinato: non servono troppe informazioni, serve che sia organizzate logicamente;
  • pulito: senza errori e ben formattato.

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RICAPITOLANDO

Se hai qualche perplessità sul perfetto cv per il mercato inglese o vuoi condividere la tua esperienza, commenta! Risponderò ai tuoi dubbi e alle tue domande.

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