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Birdland: gli uccelli australiani come mai fotografati prima

Sono felice di invitarti nel mondo di Leila Jeffreys, un’appassionata sostenitrice della fauna locale, e in particolar modo degli uccelli australiani, la quale attraverso ritratti in studio di volatili nativi della magica terra australiana, mostra la bellezza di questi animali come mai è stato fatto prima. Seguimi in questo articolo e preparati ad un viaggio entusiasmante.

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Una delle mostre organizzate da Leila Jeffreys

Di certo sai anche tu che i fotografi vedono il mondo in modo diverso rispetto allo sguardo comune, e che è attraverso la foto che tentano di far vivere anche allo spettatore l’unicità della propria visione. L’oggetto di una foto, o meglio dell’attenzione di un fotografo, può essere qualsiasi cosa, ma oggi voglio presentarti l’oggetto del lavoro di questa fotografa di Sydney che ha dedicato il proprio lavoro alla fauna australiana, ed in particolare agli uccelli australiani i quali nei suoi ritratti risultano sorprendentemente vividi.

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Leila Jeffreys

Leila Jeffreys e la sua infanzia a contatto con la natura

Il nome della fotografa della quale oggi ti racconto è Leila Jeffreys ed è nata in Papua Nuova Guinea. La sua storia di fotografa inizia con un papà originario dell’Isola di Man, al largo della costa occidentale dell’Inghilterra, che mostrando una forte antipatia verso le grandi metropoli, iniziò a viaggiare spesso e a visitare i luoghi più remoti ed esotici che si trovavano in India, in Papua Nuova Guinea e nella Western Australia, lo stato in cui Leila ha trascorso gran parte della propria vita e dove ha avuto un’educazione estremamente a contatto con la natura.

Leila confessa che nel guardare le foto della propria famiglia, trovarne anche solo una in cui lei non sia in compagnia di un animale è davvero molto difficile. Senza esitazioni, infatti, essa spiega che per lei gli animali sono sempre stati degli individui con una propria vita e una propria storia da raccontare, e che in loro compagnia si è sempre sentita a casa.

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Penguin
(Photo by Leila Jeffreys)

Dalla passione per la fotografia all’avvio di una carriera

Ma torniamo alla storia di come Leila è diventata fotografa.  Il papà di Leila aveva sempre con sé una macchina fotografica e questa macchinetta capitava sempre più spesso nelle mani di Leila. Dagli scatti amatoriali, Leila passò a studiare fotografia all’Università Curtin di Perth e poi seguì i corsi TAFE a Sydney. Andava tutto liscio, sebbene Leila fosse turbata dal fatto che, nonostante la sua passione per la fotografia, trovasse poco entusiasmante lavorare sui ritratti umani. Non poteva essere quella la sua strada. Leila non smise di credere in se stessa. Nel 2008 grazie ad una gita-studio a Christmas Island, Leila iniziò a lavorare al fianco di scienziati, tra cui il biologo e scrittore australiano Tim Low, occupandosi di fotografare gli uccelli australiani che necessitavano di essere classificati.

Leila restò totalmente affascinata dagli stormi che abitavano quell’isola: “L’esperienza ha risvegliato in me un legame con la natura che sentivo di aver perso”, dice. “Ho visto il mondo attraverso gli occhi di un naturalista e la mia mente si è aperta al magnifico mondo dell’ecologia. A quel punto desideravo solamente che tutti potessero provare questo mio stesso senso di stupore in particolare verso gli uccelli australiani.”

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Uno dei tantissimi pappagallini ondulati fotografati da Leila.
(Photo by Leila Jeffreys)

Il ritratto del pappagallino ondulato e l’inizio di una nuova esperienza

Leila decise di cominciare il suo nuovo modo di vivere l’esperienza fotografica ritraendo il pappagallino ondulato, una specie di uccello che Leila sentiva fosse stato terribilmente sottovalutato. I suoi ritratti in stile monolocale, spesso strettamente tagliati e decisi a visualizzare i dettagli intricati di piume colorate, occhi attenti e becchi scintillanti, divennero subito molto popolari e la carriera di fotografa di Leila prese il volo.

Dopo il successo di diverse mostre, Leila iniziò a dedicarsi sempre più agli uccelli australiani selvatici. Il primo passo fu quello di entrare in contatto con allevatori e gruppi di soccorso della fauna selvatica, come Wires, imparando così a conoscere gli uccelli australiani, i loro stati d’animo e come avvicinarsi a loro. Ad oggi Leila è riuscita a fotografare più di 100 specie di uccelli australiani.

Le affascinanti storie degli uccelli australiani fotografati da Leila

Ognuno degli uccelli che Leila ha fotografato ha una storia emozionante alle spalle, come quella di Penguin, la gazza, il quale trovato perso è stato salvato da una famiglia locale ed ha finito per vivere come un uccello selvatico nel giardino di questa famiglia. Ma non è questa l’unica bella storia che Leila racconta. C’è quella del Comandante, un Gang-gang cockatoo, nome scientifico Callocephalon fimbriatum, che venne da Leila fotografato in compagnia della sua partner, la signora Skyring. I due uccelli australiani non avrebbero potuto essere più diversi. Mentre la signora Skyring era incredibilmente esuberante e trascorse la sua sessione attaccando il trespolo di legno, il Comandante rimase sempre calmo e vigile. “I suoi occhi mi hanno seguito in giro per la stanza per tutto il tempo”, racconta Leila.
Un’altra simpatica storia è quella di Oscar, Eclectus pappagallo, Eclectus roratus, il quale, contrariamente a molti pappagalli, era tutt’altro che timido. Durante le riprese non fece altro che giocare con Leila. “Ad un certo punto” racconta, ” è atterrato sulla mia spalla e ha cercato di prendere il controllo della mia macchina fotografica. Poi, sorprendentemente, ha aperto le sue ali per mostrarmi con orgoglio colori mai visti prima.”

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Major Mitchell & Palm: due cockatoo.
(Photo by Leila Jeffreys)

Birdland, dietro un libro un grande sogno realizzabile

I lavori di Leila e le storie dei suoi amici uccelli sono documentati nel libro fotografico, Birdland. Per gli appassionati, la bellezza e la sorprendente diversità degli uccelli australiani è ben nota, ma il sogno di Leila è quello che questa magnificenza arrivi al più presto anche al pubblico più ampio.

“Mettendo queste specie sotto i riflettori, mi auguro che la gente inizi a guardare a questi uccelli quotidianamente”, dice Leila, “che si innamori di loro e provi affetto, empatia, ammirazione, tutti sentimenti che possono spingere le persone a interessarsi degli uccelli e prendersene cura. Si possono fare cose semplici, come aderire ad una organizzazione per la conservazione dell’ambiente, fino ad arrivare a diventare degli appassionati interessati alla protezione degli habitat degli uccelli”.

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Pepe, uno scricciolo azzurro suberbo.
(Photo by Leila Jeffreys)

Trovo che Leila abbia ragione e che conoscere gli animali sia il modo giusto per imparare ad amarli e a condividere i nostri habitat. Gli uccelli australiani sono davvero bellissimi ed è facilissimo incontrarli anche nelle città. Le loro particolarità, i loro colori e i loro canti sono a dir poco incantevoli. Non è quindi una brutta idea passare del tempo a testa in su e osservare qualche spettacolare uccello volare nel cielo non troppo lontano da noi.

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