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Vera : da Pordenone a Sydney

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Ho avuto il piacere di conoscere Vera in un viaggio verso Brisbane, ho deciso di intervistarla per i lettori di Portale Australia.

Ciao Vera, ci riassumi il tuo percorso in Australia ?

italiani-a-sydneyCiao, è difficile riassumere in poche parole le motivazioni che mi hanno spinta a venire in Australia, si tratta di un insieme di fattori: come molti ragazzi che ho conosciuto qui, dopo aver conseguito una laurea triennale ho sentito la necessità e la curiosità di mettermi alla prova,  nonché di fare un’esperienza lavorativa prima di decidere se continuare a studiare (con poca convinzione) o dedicarmi a nuovi progetti.

Cosa ti ha spinto a scegliere Sydney?

Ho scelto Sydney  perché  mio cugino vive qui da più di un anno con la sua ragazza e la sua testimonianza positiva mi ha convinta.

Come hai pianificato la partenza?

L’organizzazione della partenza è stata piuttosto affrettata, in  un mese ho scelto la meta e sono partita, tant’è che non ho nemmeno avuto il tempo di realizzare la decisione che già mi trovavo a Sydney!

Mi sento però di consigliare di ponderare e informarsi bene prima, in quanto l’impatto con una cultura diversa e con i ritmi della città non è sempre da sottovalutare, e dipende da persona a persona.

Il culture shock esiste davvero?

Personalmente non credo si possa parlare di ‘culture shock’ nel caso dell’Australia, certo è spaesante il fatto che le stagioni siano invertite, ma se si ha un minimo di spirito di adattamento non è difficile abituarsi, e così e stato per me!

Come te la sei cavata con l’inglese?

Per quanto riguarda l’inglese io sono partita con un livello high-intermediate. Appena arrivata ho fatto due mesi di corso per migliorarlo, ed è stato utilissimo, sia per rompere il ghiaccio con la lingua parlata, sia a livello di relazioni sociali: le persone che ho conosciuto a scuola sono tuttora la mia compagnia di amici.

La prima occupazione che hai trovato?

Lavorativamente parlando inizialmente ho trovato come cameriera (grazie a un’amica) e tutt’ora mi mantengo così. Ho notato che anche qui in Australia conta molto avere dei contatti e delle conoscenze, anche se avendo un curriculum ben fatto e un po’ di spigliatezza nell’inglese penso non sia difficile trovare un lavoro nell’hospitality.

Hai ottenuto quello che ti aspettavi dall’Australia?

Il mio obbiettivo, appena partita, era di fare un’esperienza nel mio campo, per cui subito dopo aver finito il corso di inglese ho iniziato a cercare uno studio d’architettura  disposto a concedermi uno stage.

Dopo un mese di ricerca circa, quasi un centinaio di e-mail inviate, e soli due colloqui, ho trovato un tirocinio non pagato in uno studio di giovani architetti.

Nel settore lavorativo (forse è solo fortuna) gli australiani che ho conosciuto sono molto più elastici degli italiani, e hanno un forte senso di giustizia: dopo solo la prima settimana di stage il mio capo mi ha detto:

Non credo sia onesto non pagarti per il lavoro che fai solo perché sei stagista, e credo inoltre che l’idea di una ricompensa aiuti chiunque a fare del proprio meglio, per cui ti assumiamo”.

Un concetto alquanto banale e condivisibile, ma che mai avevo sentito pronunciare dalle labbra di un titolare.

In conclusione, nonostante la mia esperienza, vorrei sottolineare che non penso assolutamente che l’Australia sia il paradiso, ma fino ad ora mi ha dimostrato essere un luogo che fornisce un pizzico di speranza e opportunità in più a chi ha voglia di mettersi in gioco, e spero che nel futuro non mi deluda!

Un saluto a tutti gli amici di Portale Australia!

Vera

 

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