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Inghilterra-Australia su un biplano del ’42: per chi dice che le donne non sono in grado!

L’avventuriera inglese Tracey Curtis-Taylor è atterrata in tutta sicurezza a Sydney sabato mattina, dopo aver volato per 14.600 miglia nautiche dal regno unito a bordo di un biplano.

Curtis-taylor ha twittato “fine di una fantastica avventura” non appena messo piede sul territorio australiano, cinguettando al mondo della sua impresa.

Su un aereo da sola come negli anni ’40

Il viaggio epico a bordo di un di un velivolo d’epoca, del 1942, un Boeing Stearman, nominato Spirit of Artemis, voleva riproporre lo spirito pioneristico del volo della coraggiosissima Amy Johnson risalente a più di 85 anni fa.

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Nel 1930, la Johnson è diventata la prima donna pilota a viaggiare in solitaria dall’Inghilterra all’Australia, a bordo di un velivolo che lei aveva chiamato “Jason”.

Curtis-Taylor, che è decollata da Farnborough ad ottobre, ha effettuato 50 fermate in 23 paesi diversi durante la sua avventura. Ha dichiarato che il viaggio è stato un omaggio alle donne pilota del passato e che le ha permetto di scoprire almeno in parte quello che sicuramente avrà provato la Johnson durante la dua avventura.

Al momento dell’atterraggio a Sydney con il velivolo con la cabina di pilotaggio aperta, la prima dichiarazione di Curtis-Taylor alle agenzie stampa accorse sul luogo è stata: “Ho bisogno di un drink”.

Non sono mancati alcuni momenti abbastanza pericolosi, secondo quanto la donna ha riferito alla BBC, soprattutto perché comunque la cabina di pilotaggio dell’aereo era scoperta e quindi era facile essere colpiti da qualcosa.

“Sono passata attraverso i monsoni, ho attraversato temporali, turbolenze di ogni tipo, sorvolando l’outback australiano, dove ho dovuto sopportare persino 45° C sulla testa.  Ho viaggiato sette o otto ore al giorno, ma è anche capitato di perdere un po’ di tempo in Indonesia, da dove cercavo di raggiungere Darwin – c’erano diversi cicloni tropicali… in quel caso qualunque essere umano  è impotente, non può far nulla per contrastare quei fenomeni naturali”.

Ma nonostante il pericolo, ogni momento dell’esperienza è stato degno di essere vissuto fino in fondo, secondo Curtis-Taylor. “fare un volo come questo, a bassa quota, girando metà del mondo e visitando tutti i paesaggi più tipici del mondo, un mix di ambienti, geologia e vegetazione – è stata senza dubbio la miglior vista al mondo!”

Curtis-Taylor ha condiviso il viaggio con un team di ingegneri che volavano a bordo di un altro aeroplano, ma principalmente ha volato sul suo velivolo, Spirit of Artemis, da sola.

Sebbene lei non abbia in progetto di affrontare nuove avventure a breve termine, Curtis-Taylor ha dichiarato alla BBC di essere tentata di salire di nuovo a bordo del suo aeroplano e dirigersi dalla costa orientale dell’Australia fino al Queensland.

“È impossibile smettere di volare, è una vera malattia,” ha dichiarato, “è incredibilmente avvincente ed eccitante”.

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