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Rispondere alle domande sulle debolezze

Anche il più ingenuo candidato sa che quando si prepara a un colloquio di lavoro in Australia deve aspettarsi alcune domande tipiche che con ottime probabilità gli verranno rivolte durante l’intervista. Se volete avere successo durante il colloquio e ottenere il lavoro, dovete avere, prima che il colloquio cominci, molto più che una vaga idea in merito a ciò che risponderete a queste domande.

Dovete prepararvi e pensare cin anticipo a cosa dire. Una delle domande tipiche che vi verranno rivolte durante un colloquio in Australia è “Quali sono le vostre debolezze?” (“What are your weakness?”) La domanda potrebbe essere insidiosa e potrebbe cogliervi in contro piede se non siete preparati. Nessuno infatti vuole parlare a un potenziale datore di lavoro o a un manager addetto alle assunzioni a proposito dei propri fallimenti o punti deboli. La paura di fare una brutta impressione è troppo forte. Purtroppo per voi però, potreste essere costretti a rispondere a una simile domanda anche se non volete, quindi fareste meglio a prepararvi e per darvi una mano vi forniamo delle linee guida che potrebbero tornarvi utili per elaborare una risposta che non vi metta in cattiva luce agli occhi di chi vi sta somministrando il colloquio.

Prima di tutto raccogliete le idee

Tanto per cominciare dovete essere onesti al cento per cento con coi stessi: ditevi in tutta onestà quali sono le vostre più grandi debolezze. Dedicate un po’ di tempo a raccogliere le idee e,, se siete i tipi da lista fate un vero e proprio elenco  delle vostre debolezze. Scrivetelo se la cosa. Vi fa sentire più tranquilli. Questa fase riguarda solo voi e non dovete scambiarla per un’occasione buona a denigrarvi, insultarvi o buttarvi via. È solo il primo step per imparare a rispondere a una domanda sulle vostre debolezze. Ricordatevi che tutti abbiamo colpe e debolezze, nessuno è perfetto, nemmeno quelli che vogliono apparirlo. Per evitare di danneggiare la vostra autostima cercate di mantenere la vostra lista breve e maneggevole, diciamo che al massimo dovrebbe contenere cinque punti deboli che ritenete di avere.

Cercate di fare in modo che le debolezze che elencate siano collegate a ciò che potrebbe essere rilevante per il lavoro al quale aspirate. Non riuscire a seguire una dieta o non avere fortuna dal punto di vista sentimentale, non sono debolezze rilevanti probabilmente per nessun tipo di lavoro, quindi evitate di menzionarle come tali durante un colloquio. Non sono infatti queste le cose che al vostro intervistatore interessa sapere.

Esistono due approcci: sceglietene uno

Forse vi hanno suggerito o avete sentito dire che, quando vi viene fatta una domanda a proposito delle vostre debolezze, è opportuno rispondere scegliendo una delle vostre qualità positive e presentandola come se fosse una caratteristica negativa. Questo è il primo tipo di approccio ma non è molto onesto. Un esempio tipico di questo approccio è quando si risponde alla domanda insidiosa sulle proprie debolezze sostenendo di essere un perfezionista e su come la cosa sia molto difficile da gestire. Siamo sinceri: molti datori di lavoro non vedono l’ora di avere degli impiegati perfezionisti quindi se rispondete così avete di fondo mentito per aggirare la domanda.

Noi crediamo piuttosto che quando vi viene rivolta una domanda a proposito delle vostre debolezze dovreste dare una sana e onesta risposta su quali sono le vostre debolezze, non una versione negativa di una vostra qualità positiva. Questo è l’approccio numero due ed è sicuramente il più onesto e sincero. Molti datori di lavoro apprezzeranno la vostra onestà nel rispondere la verità con trasparenza evitando il nonsense generato dalle risposte che seguono l’approccio numero uno.

Come rispondere se optate per l’approccio onesto

La chiave per rispondere senza causarvi un danno e rischiare di non ottenere il lavoro, è scegliere sì un vostro punto debole reale ma di minore rilevanza. Realisticamente parlando, tutti hanno più di una debolezza della quale potrebbero parlare ma questo non significa che bisogna scegliere il proprio tratto peggiore per condividerlo con un ipotetico datore di lavoro quando si viene interrogati a proposito delle proprie debolezze. In base al lavoro che vorreste fare potete scegliere una cosa piuttosto che un’altra: ad esempio potete dire che siete un poco timidi ma che avete una grande facilità ad andare d’accordo con gli altri e che, una volta entrati in confidenza con i vostri colleghi, la timidezza svanisce. Ricapitolando: scegliete una debolezza reale ma assicuratevi di porla in una luce comunque positiva come nell’esempio che vi abbiamo appena proposto.

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