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Lavorare in Australia : le domande del colloquio parte 18

Che si tratti della vostra attitudine nei confronti del lavoro o della vostra vita privata,  di ciò che intimamente vi motiva a dare il meglio di voi in ogni campo, il vostro datore di lavoro australiano probabilmente cercherà di sapere il più possibile su di voi durante il colloquio. Ormai dovreste esserci abituati: prepararsi adeguatamente è la chiave per sostenere un colloquio di successo. Eccovi perciò altre cinque domande che potrebbero esservi rivolte da un manager addetto alle assunzioni in Australia. 

68) Per quante ore lavori abitualmente?

(How many hours do you normally work?)

Le domande fatte ai colloqui a proposito delle ore lavorative possono essere insidiose perciò state attenti e pensate prima di rispondere, non vorrete essere presi per dei fannulloni o per qualcuno che lavora veramente troppo? In alcune compagnie la norma è lavorare per quaranta ore settimanali e tutti vanno a casa in orario, in altre tutti lavorano dalle cinquanta alle sessanta ore a settimana. Tuttavia non sempre lavorare per un numero elevato di ore è un buon segno, potrebbe infatti significare che non siete produttivi abbastanza da completare il lavoro in tempo. Così, a meno che non siate certi delle aspettative e della filosofia della compagnia, la risposta migliore è non fare riferimento a un numero preciso di ore. Piuttosto sottolineate il fatto che lavorate il tempo necessario a portare a termine il nostro compito. Questa risposta dimostrerà al vostro probabile capo che lavorate sodo, senza mettervi nella situazione di dover indicare un numero esatto di ore a settimana.

69) Come ti adeguerai a lavorare per una nuova società?

(How would you adjust to working for a new company?)

Con questa domanda il vostro intervistatore vi sta chiedendo: “Sei stato con il tuo capo precedente per molti anni, come ti adatterai adesso a lavorare per noi?”: Con la vostra risposta dovrete quindi convincerlo che non avrete alcuna difficoltà ad adattarvi a nuove aspettative e a un nuovo ambiente di lavoro.

Il modo migliore per rispondere

Dal momento che il vostro probabile datore di lavoro sta cercando di testare la vostra capacità di adattamento, voi lo dovete convincere che avete già affrontato dei cambiamenti sul posto di lavoro ai quali siete stati in grado di adeguarvi in maniera fluida. Fate un elenco dei cambiamenti che avete affrontato in passato in ambito lavorativo, considerate la varietà dei capi per cui avete lavorato e le loro differenti modalità di supervisione e leadership. Se sul vostro luogo di lavoro ci sono state delle modifiche, delle ristrutturazioni o dei tagli, siate pronti a discutere del modo in cui avete affrontato questi cambiamenti. Anche se per tanto tempo avete lavorato nello stesso posto, è assai probabile che il vostro lavoro si sia evoluto negli anni perciò preparatevi a parlare delle responsabilità che si sono susseguite nel corso della vostra carriera. Potete descrivere il modo in cui il vostro posto di lavoro si sia evoluto negli anni, in che modo avete gestito l’arrivo e l’andare via dei colleghi e soprattutto come avete reagito al fine di garantire la continuità del vostro rendimento. Ad esempio se la tecnologia ha imposto una modifica nel vostro modo di lavorare, raccontate in che modo siete riusciti a padroneggiarla per aggiungere valore al vostro incarico. Cercate di essere il più dettagliati possibile quando descrivete il modo in cui vi siete adattati a un nuovo ambiente. Citate le nuove capacità che avete sviluppato, le modifiche che avete apportato alla vostra modalità di lavorare o le nuove strategie che avete applicato per generare un profitto per il vostro datore di lavoro. La vostra risposta può seguire un modello abbastanza lineare: descrivere, citare cose specifiche, menzionare le sfide che avete affrontato, spiegare le azioni che avete intrapreso e discutere i risultati positivi che potreste aver raggiunto.

70) Cos’è che ti motiva?

(What motivates you?)

Non esistono risposte giuste o sbagliate a questa domanda con cui l’intervistatore sta cercando di capire qual è la chiave per condurvi al successo nel lavoro per il quale vi sta facendo il colloquio e vuole assicurarsi che si tratti di una motivazione appropriata. Prima di recarvi al colloquio perciò, pensate a quali sono le cose che riescono a motivarvi e portate con voi degli esempi specifici da condividere durante l’intervista.

Esempi di risposta

La vostra risposta sarà ovviamente basata sul vostro background e sulle vostre esperienze ma in ogni caso farete bene a condividere il vostro entusiasmo e le cose che vi sono piaciute di più a proposito dei vostri precedenti lavori. Per voi abbiamo elaborato alcuni esempi di risposta:

–       “Sono stato responsabile per diversi progetti in cui dirigevo team di sviluppo e implementavo i processi ripetibili. Le mie squadre hanno sempre consegnato i prodotti software completi al cento per cento e in tempo. Ero motivato sia dalla sfida di finire i progetti in anticipo rispetto alla tabella di marcia sia da quella di gestire i team in modo tale da fare loro raggiungere in pieno gli obiettivi”.

–       “Sono sempre stata motivata dal desiderio di fare un buon lavoro, qualunque esso fosse. Voglio eccellere e avere successo nel mio lavoro, sia per mia soddisfazione personale che per il mio datore di lavoro”.

–       “Ho sempre voluto assicurarmi che i clienti della mia compagnia ottenessero il miglior customer service che sono in grado di fornire. Ho sempre creduto che fosse importante per me personalmente, per la mia società e per i clienti fornire una positiva esperienza a chi si rivolgeva a noi”.

–       “Tutta la mia carriera si è svolta nel settore delle vendite, in particolare nel settore delle vendite a provvigione, perciò il compenso è sempre stato un fattore fortemente incentivante per motivarmi a essere il venditore migliore nel corso del mio precedente impiego”.

71) Sei in grado di motivarti da solo?

(Are you a self motivator?)

Quando rispondete a questa domanda tenene ben presente che le aziende in linea di massima cercano impiegati motivati ed entusiasti. Date un’occhiata alle risposte esemplificative che vi proponiamo per farvi un’idea di come costruire la vostra risposta.

–       “Senza dubbio sono una persona molto dinamica e mi piace il mio lavoro. Sono sempre alla ricerca di idee nuove e innovative da portare ai progetti”

–       “Credo di essere in grado di motivarmi da solo: mi dedico al cento per cento a un progetto e guardo sempre avanti alla prossima sfida disponibile. Concludere con successo un progetto e passare al successivo è una cosa entusiasmante per me. Il mio lavoro mi appassiona e mi piace veramente guardare avanti verso il prossimo grande obiettivo”.

–       “Sono sempre stato bravo a motivarmi da solo, visto il mio background. Non ci si aspettava molto da me dopo che ho finito le scuole superiori ma io volevo di più e ho frequentato il college e l’università con pochissimo sostegno da parte della mia famiglia. Sul lavoro uso la stessa spinta per gestire i progetti e le scadenze”.

72) Qual è stata la più grande delusione/dolore della tua vita?

(What has been the greatest disappointment in your life?)

La risposta che darete a questa domanda metterà il vostro intervistatore in grado di capire quanto facilmente vi scoraggiate.

Le migliori risposte

Se possibile parlate di una vostra questione personale, come ad esempio la morte recente di un genitore, di un figlio o di un vecchio amico. Che ci crediate o no, non aver mai avuto una “più grande delusione o dolore” va bene. Ecco alcuni esempi:

–       “La mia più grande delusione è stata l’impossibilità a perseguire il mio sogno di diventare una danzatrice professionista. Ho avuto un incidente durante l’adolescenza mentre mi stavo esibendo e non sono più stata in grado do muovermi con la stessa fluidità. Sebbene a quel tempo io fossi estremamente addolorata, mi rendo conto adesso che se avessi imboccato quella strada, non avrei avuto le mie avanzate qualifiche e una carriera che amo”.

–       “Il mio più grande dolore è stata la morte di mio padre proprio prima che mi laureassi e avessi il mio primo lavoro. Lui era stato un pioniere nell’industria della tecnologia ai suoi tempi ed era molto orgoglioso del fatto che io stessi seguendo le sue orme in una fase così vivace per il settore tecnologico”.

–       “Ho avuto molte delusioni, come la maggior parte delle persone, ma credo che noi impariamo da tutte le esperienze che abbiamo nella vita e che le delusioni, proprio come i successi, ci rendono più forti e più capaci di gestire situazioni differenti”.

–       “Di tutte le delusioni avute nella mia vita, la più grande, allo stato attuale delle cose, è stata quando non sono riuscito a iscrivermi al college subito dopo la fine delle scuole superiori. In definitiva però credo che i due anni trascorsi lavorando mi abbiano aiutato a focalizzarmi su ciò che realmente volevo rendendo migliore la mia esperienza al college. Avendo avuto un po’ più di tempo per capire le cose, sono stato molto più preparato a prendere decisioni riguardo a quello che volevo studiare e a come volevo prepararmi per la mia carriera”.

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Comments
  • angelo lerose

    ho 44 anni,sono sempre stato autonomo,nel campo edile,mi occupo di pitturazioni edecorazioni sia interne che esterne,nel settore vanto esperienza trentennale. patente dk per trasporto pubblico.l

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